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OMOFOBIA: ALLARMANTI I DATI DEL NUMERO VERDE GAY HELP LINE, IL 42% DELLE VIOLENZE AVVIENE IN FAMIGLIA, IL 35% DEI LAVORATORI SUBISCE DISCRIMINAZIONI

OMOFOBIA: ALLARMANTI I DATI DEL NUMERO VERDE GAY HEL LINE, IL 42% DELLE  VIOLENZE AVVIENE IN FAMIGLIA, IL 35% DEI LAVORATORI SUBISCE DISCRIMINAZIONI
 
Estratto della conferenza Stampa in Campidoglio a cui sono intervenuti Pietro Turano, Portavoce Gay Center, Monica Lucarelli, Assessora alle Pari Opportunità del Comune di Roma, Svetlana Celli, Presidente Assemblea Capitolina, Marilena Grassadonia, Ufficio LGBT Roma, Agnese Canevari, UNAR Ufficio Antidiscriminazioni Razziali, Lucia Gori, OSCAD – Osservatorio per la Sicurezza contro gli Atti Discriminatori, Fabrizio Petri, Inviato Speciale per i Diritti LGBT del Ministro Degli Esteri, Francesca Serra, Chiesa Valdese, Gabriele Piazzoni – Segretario Arcigay
 
“La Giornata Internazionale contro l’Omofobia, la Bifobia e la Transfobia si celebra da più di 30 anni e l’Italia è ancora 33° posto su 49 paesi europei per tutela dei diritti delle persone LGBT+ (lesbiche, gay, bisex e trans). In assenza di leggi adeguate che permettano di fotografare e contrastare il fenomeno, i dati di Gay Help Line 800.713.713 , e Speakly.org, rispettivamente numero verde e chat contro l’omotransfobia con gli oltre 20.000 contatti l’anno rappresentano un osservatorio e uno strumento unico per comprenderne la portata del fenomeno in Italia e offrire supporto. Da 17 anni il lavoro di volontari formati e professionisti permette alle persone LGBT+ di essere riconosciute, ascoltate e protette. Il fatto che oggi il numero nazionale di Gay Help Line sia un servizio del Comune di Roma rappresenta un segnale di inclusione fortissimo dalla capitale per l’intera cittadinanza, non solo locale” dichiara Pietro Turano, portavoce di Gay Center.
 
L’Italia è salita nel 2022 di sole due posizioni, ma ancora in fondo alla lista essendo 33ma su 49 nella Rainbow Map di ILGA Europe (International Gay Lesbian Association), rimanendo fra gli ultimi Paesi Europei per politiche a tutela dei diritti umani e dell’uguaglianza delle persone LGBT+. Il report annuale di Gay Help Line presentato oggi in Campidoglio da Gay Center e Roma Capitale conferma il dato drammatico e il trend di segnalazioni in aumento, elaborato sui circa 20.000 contatti ricevuti nel 2021. Il servizio è sostenuto da Comune di Roma, Regione Lazio, Unar e Chiesa Valdese.
 
Ecco alcuni dei principali dati:
 
Anche quest’anno più del 40% delle segnalazioni proviene da under35 e più del 10% da persone trans*
Il 15% delle prese in carico rientrano nei crimini d’odio di cui passano dal 35% del 2021 al 42% i maltrattamenti e violenze in famiglia, soprattutto nella fascia 13-29 anni (59% subite da parte di familiari)
 
Il 20% degli utenti fra 18 e 26 anni ha richiesto accoglienza presso Refuge LGBT, la prima casa famiglia in Italia per giovani LGBT+ discriminati in famiglia. Anche qui si evidenzia un rilevante incremento.
 
Fra le richieste di supporto, si evidenziano
Il 35% segnala difficoltà di accesso / minori opportunità nel mondo del lavoro dopo il coming out
Il 15% riguarda mobbing, stalking e revenge porn sul posto di lavoro, particolarmente esposte le persone trans
 
Il 19% denuncia aggressioni e minacce 
e il 15% denuncia bullismo e atti discriminatori.
 
La quasi totalità sceglie di accedere ai servizi di Gay Help Line, ma non denuncia formalmente alle autorità, perché dichiara di avere paura e non sentirsi abbastanza protetto. Nei casi di denuncia è risultata fondamentale la collaborazione con OSCAD (osservatorio interforze di polizia e carabinieri contro le discriminazioni) soprattutto nel contrasto della violenza in famiglia a seguito del coming out.
 
Rispetto al periodo pandemico, sono aumentate del 150% le richieste di supporto da parte di richiedenti asilo per orientamento sessuale e identità di genere, tornando ai numeri precedenti alla pandemia. 
Si segnala inoltre un aumento generale e trasversale del discorso d’odio online.
 
 
“L’incidenza del pregiudizio inoltre ha conseguenze particolarmente negative e dà vita a fenomeni di violenza severi se unito a pregiudizi verso altre caratteristiche fondamentali delle persone, come l’origine etnica e culturale, l’età, la disabilità, le difficoltà economiche e sociali. Le persone transgender che contattano Gay Help Line e la chat Speakly risultano le più discriminate, soprattutto se in mancanza di documenti rettificati e rispettosi della propria identità. Per sottrarsi al pericolo di discriminazione spesso viene scelto l’auto-isolamento rispetto ai contesti sociali e ai servizi pubblici, anche a discapito della propria salute, formazione, carriera, esercizio dei diritti” Dichiara Alessandra Rossi, coordinatrice di Gay Help Line

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